Quali sono gli allenamenti più adatti per riuscire a compiere un ottimo finale di gara? E' una dote innata essere in possesso di un valido sprint o tramite determinate sedute si possono avere importanti miglioramenti in questa direzione? Vediamo come lavorare per acquisire questa arma in più.
Abbiamo innumerevoli esempi di campioni che hanno costruito la propria fortuna con finali di gara travolgenti. Chi non possiede questa caratteristica è costretto a fare gara sul ritmo per cercare di vincere la resistenza degli avversari.
C’è invece chi, come il nostro Salvatore Antibo, se pur dotato di un buon finale di gara, era capace di scattare a ripetizione finendo per stremare gli avversari che cercavano di rispondere alle sue azioni.
La capacità di cambiare ritmo in modo repentino, può essere utile in sport come il ciclismo per togliersi gli avversari dalla scia, ma in atletica ha un’importanza minore.
Talvolta per i corridori di livello assoluto può costituire un’arma in più da giocare.
In quest’articolo ci occupiamo però solamente del cambio di ritmo relativo al finale di gara. Il brusco e cospicuo incremento dell’andatura è di grande importanza, quando l’atleta deve giocarsi la posizione in volata.
Essere in grado di compiere dei validi sprint è una dote innata, in ogni caso con l’allenamento e l’applicazione sistematica, si riescono ad avere discreti miglioramenti.
Una proposta da valutare in allenamento è quella di inserire l’ultimo tratto delle ripetute in programma a velocità massimale.
Esempio:
- 6x1000 metri con 800 metri alla velocità di soglia anaerobica + 200 metri massimali.
Oppure:
- 4x1500 metri con 1200 a velocità di soglia anaerobica + 300 metri a velocità progressiva fino ad arrivare al ritmo più veloce sostenibile.
Altra idea è quella di inserire durante la seduta degli scatti che non durano più di 10 secondi (richiamando il sistema alattacido) con recupero ampio.
Utili per i finali di gara sono i lavori a tripla intensità come ad esempio:
- 200 metri con 50 metri forti + 100 metri piano + 50 metri massimali.
Il recupero che va sostenuto in questa tipologia di ripetute a tripla andatura dev’essere ampio; almeno nell’ordine dei 3 minuti.
Gli allenamenti d’interval training possono sicuramente portare un beneficio riguardo ai finali di gara.
Altra proposta può essere questa:
- 5x1000 metri con 400 metri alla velocità di soglia anaerobica + 100 metri massimali + 400 metri alla velocità di massimo consumo d’ossigeno + 100 metri in sprint.
Il recupero fra le ripetute dev’essere ampio. Questo è un allenamento molto impegnativo. Le andature vanno centrate ed è da sconsigliare agli atleti non abili a compiere sedute impegnative.
Concentrarsi sui finali è un aspetto del programma importante solo per alcuni atleti e molte proposte sono intriganti e accattivanti.
Questa aggiunta alla normale tessitura del programma, non deve togliere tempo al normale sviluppo della preparazione.
Per riuscire ad eccellere nell’ultima parte di gara bisogna aver corso bene fino a quel punto della competizione.
È ovvio che la corretta gestione di gara sarà fondamentale per permettere all’atleta di essere in grado di cambiare efficacemente il ritmo, ma è bene ricordare che la qualità principe per eccellere nella fase finale di gara è la capacità lattacida.
Grazie a quella si possono riuscire a fronteggiare alte quantità di lattato senza dover interrompere quasi subito l’elevata andatura.
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