Comunemente, una delle prime cose che facciamo quando subiamo un infortunio muscolare o una distorsione articolare, è mettere il ghiaccio sulla parte dolente. Ma è veramente la cosa giusta da fare, e, soprattutto, è utile a trattare il problema?
L’uso del ghiaccio è comunemente associato a una riduzione dell’edema generato dopo un infortunio (in quanto generante un effetto vasocostrittivo sulla circolazione) e a un effetto sulla riduzione del dolore acuto (effetto antalgico). Tuttavia gli studi effettuati sull’argomento offrono un quadro molto diverso.
Alcuni studi hanno valutato gli effetti del ghiaccio dopo un intervento chirurgico. Solo alcuni di essi mostrano benefici sul dolore e soltanto in due si riscontra un minor uso di farmaci antidolorifici nelle prime 24 ore post-intervento. Altrettanti di questi però non mostrano alcun beneficio sulla riduzione del dolore.
Un altro studio che ha valutato l’utilizzo del ghiaccio dopo esercizio in pazienti protesizzati di ginocchio ha riscontrato una riduzione del dolore sulla scala VAS di appena 0,8 su 10, una riduzione clinicamente poco rilevante.
Altri studi che hanno preso in esame il tessuto muscolare mostrano come la crioterapia possa aumentare l’affaticamento e il danno muscolare dopo attività eccentrica e addirittura altri mostrano un possibile effetto ritardante sulla rigenerazione muscolare. Sugli esiti delle lesioni muscolari invece l’effetto del ghiaccio sulla riduzione della temperatura corporea potrebbe essere nullo, specie se la lesione è più profonda, generando un effetto termico solo sulla pelle e gli strati più superficiali
Anche gli studi fatti sugli esiti di distorsione di caviglia mostrano che il ghiaccio non porta benefici significativi su dolore, sul gonfiore e sul recupero della funzionalità.
Oltretutto, secondo il razionale di applicazione, fra gli scopi dell’utilizzo del ghiaccio ci sarebbe quello di ridurre l’infiammazione, al pari dei farmaci omologhi. Tuttavia negli infortuni muscolari e articolari acuti il ruolo dell’infiammazione, un processo naturale attivato dal nostro organismo, è utile per accelerare la guarigione tissutale; andare perciò a inibire questo processo rischia paradossalmente di allungare i tempi di guarigione e può rendere “imperfetto” il recupero stesso.
In definitiva, in accordo con la letteratura scientifica, l’uso del ghiaccio potrebbe agire positivamente sul dolore (soprattutto nel dolore post chirurgico) ma i suoi effetti sulla riduzione di gonfiore e infiammazione non sono dimostrati e potrebbero essere addirittura controproducenti. Nella gestione acuta dell’infortunio quindi l’uso del ghiaccio sembra non assumere una grande importanza. Secondo le linee guida più recenti infatti usare altri interventi quali la compressione (riduce gli esiti del sanguinamento), lo scarico della zona, il non-uso degli antinfiammatori e una corretta gestione del carico (ed esercizi graduali ma effettuati anche precocemente dopo l’infortunio), sembrano portare maggiori benefici in termini di guarigione e recupero funzionale.
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT.
da www.santuccirunning.it - richiedi ulteriori informazioni
L’uso del ghiaccio è comunemente associato a una riduzione dell’edema generato dopo un infortunio (in quanto generante un effetto vasocostrittivo sulla circolazione) e a un effetto sulla riduzione del dolore acuto (effetto antalgico). Tuttavia gli studi effettuati sull’argomento offrono un quadro molto diverso.
Alcuni studi hanno valutato gli effetti del ghiaccio dopo un intervento chirurgico. Solo alcuni di essi mostrano benefici sul dolore e soltanto in due si riscontra un minor uso di farmaci antidolorifici nelle prime 24 ore post-intervento. Altrettanti di questi però non mostrano alcun beneficio sulla riduzione del dolore.
Un altro studio che ha valutato l’utilizzo del ghiaccio dopo esercizio in pazienti protesizzati di ginocchio ha riscontrato una riduzione del dolore sulla scala VAS di appena 0,8 su 10, una riduzione clinicamente poco rilevante.
Altri studi che hanno preso in esame il tessuto muscolare mostrano come la crioterapia possa aumentare l’affaticamento e il danno muscolare dopo attività eccentrica e addirittura altri mostrano un possibile effetto ritardante sulla rigenerazione muscolare. Sugli esiti delle lesioni muscolari invece l’effetto del ghiaccio sulla riduzione della temperatura corporea potrebbe essere nullo, specie se la lesione è più profonda, generando un effetto termico solo sulla pelle e gli strati più superficiali
Anche gli studi fatti sugli esiti di distorsione di caviglia mostrano che il ghiaccio non porta benefici significativi su dolore, sul gonfiore e sul recupero della funzionalità.
Oltretutto, secondo il razionale di applicazione, fra gli scopi dell’utilizzo del ghiaccio ci sarebbe quello di ridurre l’infiammazione, al pari dei farmaci omologhi. Tuttavia negli infortuni muscolari e articolari acuti il ruolo dell’infiammazione, un processo naturale attivato dal nostro organismo, è utile per accelerare la guarigione tissutale; andare perciò a inibire questo processo rischia paradossalmente di allungare i tempi di guarigione e può rendere “imperfetto” il recupero stesso.
In definitiva, in accordo con la letteratura scientifica, l’uso del ghiaccio potrebbe agire positivamente sul dolore (soprattutto nel dolore post chirurgico) ma i suoi effetti sulla riduzione di gonfiore e infiammazione non sono dimostrati e potrebbero essere addirittura controproducenti. Nella gestione acuta dell’infortunio quindi l’uso del ghiaccio sembra non assumere una grande importanza. Secondo le linee guida più recenti infatti usare altri interventi quali la compressione (riduce gli esiti del sanguinamento), lo scarico della zona, il non-uso degli antinfiammatori e una corretta gestione del carico (ed esercizi graduali ma effettuati anche precocemente dopo l’infortunio), sembrano portare maggiori benefici in termini di guarigione e recupero funzionale.
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT.
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