La lesione degli ischiocrurali (hamstring) è un infortunio comune nei runners ed è determinato dalla lacerazione più o meno ampia delle fibre muscolari della regione posteriore della coscia. Il gesto sportivo che più frequentemente causa la lesione è un’accelerazione, un movimento ad alta velocità o un cambio di direzione repentino, rendendolo un infortunio tipico dei mezzofondisti durante gli allenamenti veloci in pista.
EZIOGENESI E FATTORI DI RISCHIO
Il dolore si presenta acuto e improvviso e viene descritto dall’atleta come una sensazione di “pugnalata” o “morso” nella zona posteriore. Questo problema determina quasi sempre l’impossibilità di proseguire l’attività sportiva e il dolore persiste anche nei giorni successivi sia riposo sia durante le attività quotidiane (a seconda della gravità del danno). Sempre a seconda della gravità della lesione può manifestarsi, nella zona posteriore della coscia, un ematoma di colore blu scuro/violaceo in seguito alla rottura delle fibre.
Tra i fattori di rischio osservati da alcuni studi sembrano esserci alcuni aspetti legati al gesto sportivo, come l’appoggio di retropiede durante la corsa e l’eccessiva lunghezza del passo (overstride). Un altro aspetto da tenere in considerazione in fase di valutazione del rischio è la storia di precedenti infortuni agli stessi muscoli.
TRATTAMENTO
La gravità del problema spesso è determinabile dal dolore e dall’anamnesi dell’infortunio, e i tempi di recupero sono scanditi dalla progressione del fastidio e dalla tollerabilità al carico che l’atleta manifesta nei giorni successivi: ecco perchè un esame ecografico effettuato per determinare l’entità strutturale della lesione diventa spesso superfluo, in quanto non modifica nè i tempi nè la modalità del trattamento.
Il trattamento a breve termine consiste nel proteggere la zona lesionata: il primo intervento dovrebbe essere una compressione del muscolo in modo da arginare il sanguinamento della ferita. Lo scarico dell’arto è altresì utile per favorire il deflusso sanguigno. L’uso del ghiaccio e in particolare dei farmaci antinfiammatori (FANS) sono sconsigliati in quanto causano un ritardo nella guarigione dei tessuti.
La ripresa graduale dell’attività sportiva deve essere fatta compatibilmente con il dolore e la tollerabilità del carico. I protocolli più recenti non prevedono periodi prolungati di riposo assoluto: gli atleti possono riprendere un attività cardiovascolare già dal 3° giorno dall’infortunio, favorendo il metabolismo e la vascolarizzazione della zona. Partendo da un iniziale attività di bicicletta o nuoto è possibile inserire la camminata veloce intervallata con brevi tratti di corsa e esercizi di rinforzo degli ischiocrurali (partendo da esercizi isotonici, isometrici fino a esercizi funzionali in carico). Se il dolore non si presenta ne durante ne alla fine dell’allenamento, si possono via via aumentare ripetizioni e numero di serie degli esercizi. Nell’ultima fase si reinseriscono le modalità più impegnative come la corsa in salita, la velocità e i cambi di direzione.
Gli esercizi di estensibilità degli ischiocrurali possono essere utili soprattutto quando esiste una differenza significativa di estensibilità rispetto all’arto controlaterale. Il cosiddetto stretching è più efficace se effettuato lontano dagli allenamenti, in quanto la sua esecuzione prima di un allenamento sembra avere un effetto negativo sull’insorgenza di infortuni.
BIBLIOGRAFIA
Blaise Dubuois, Frédéric Berg, “La salute nella corsa” , Mulatero Editore.
Dai Sugimoto,Brian D Kelly, “Running Propensities of Athletes with Hamstring Injuries”,Sports (Basel) 2019 Sep 12;7(9):210 doi: 10.3390/sports7090210
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT.
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