La tendinopatia patellare (o rotulea) è una condizione dolorosa che si manifesta sull’apice inferiore della rotula. Come nel caso di altri dolori tendinei, si manifesta inizialmente all’inizio (effetto warm up) e alla fine della corsa, fino ad arrivare ad essere continuo durante l’attività e a comprometterne il suo svolgimento.
Manifestazione del dolore
Questo dolore si manifesta soprattutto durante esercizi di squat e nella corsa in discesa, due attività che mettono maggiormente in tensione questa zona. Il dolore alla palpazione del tendine e la simulazione di un gesto doloroso come lo stesso squat o un salto, unite a un’accurata anamnesi del paziente, concorrono maggiormente alla diagnosi (di tipo clinico) rispetto a un esame diagnostico come l’ecografia, che spesso potrebbe evidenziare alterazioni tendinee anche in persone asintomatiche. Nel runner, le cause sono attribuibili a un aumento di carico troppo repentino, oppure a una dinamica di corsa con passi troppo lunghi, che alla lunga può portare a un sovraccarico sull’apparato estensore del ginocchio. Il problema, se persistente dopo una prima fase infiammatoria, può portare a una degenerazione parziale del tendine stesso, con associata fibrosi e indebolimento della struttura.
Trattamento
Il trattamento in una prima fase prevede la diminuzione del carico e in particolare delle attività dolorose. Le attività di cross training come il nuoto o la bicicletta possono essere utili per ridurre lo stress sulla zona. L’assunzione di farmaci antinfiammatori come i fans non sembra essere utile per la risoluzione del problema, cosi come l’applicazione del ghiaccio sulla zona.
In secondo luogo sono utili esercizi di rinforzo in isometria del quadricipite, di solito a 60° di flessione, che hanno anche lo scopo di indurre analgesia nel tendine. L’aumento di tolleranza al carico del tendine è fondamentale, con esercizi via via progressivi (esercizi eccentrici fino alla riproduzione del gesto doloroso come la corsa e il salto) per l’adattamento dello stesso e la ripresa dell’attività L’allungamento del quadricipite può altresì essere utile se si riscontra un asimmetria con la parte controlaterale.
Infine l’adozione di una tecnica di corsa più protettiva, con cadenza più bassa, minor rumore dei passi può diminuire il carico sull’apparato estensore del ginocchio ed essere risolutivo per una gestione a medio-lungo termine.
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT
da www.santuccirunning.it - richiedi ulteriori informazioni
Manifestazione del dolore
Questo dolore si manifesta soprattutto durante esercizi di squat e nella corsa in discesa, due attività che mettono maggiormente in tensione questa zona. Il dolore alla palpazione del tendine e la simulazione di un gesto doloroso come lo stesso squat o un salto, unite a un’accurata anamnesi del paziente, concorrono maggiormente alla diagnosi (di tipo clinico) rispetto a un esame diagnostico come l’ecografia, che spesso potrebbe evidenziare alterazioni tendinee anche in persone asintomatiche. Nel runner, le cause sono attribuibili a un aumento di carico troppo repentino, oppure a una dinamica di corsa con passi troppo lunghi, che alla lunga può portare a un sovraccarico sull’apparato estensore del ginocchio. Il problema, se persistente dopo una prima fase infiammatoria, può portare a una degenerazione parziale del tendine stesso, con associata fibrosi e indebolimento della struttura.
Trattamento
Il trattamento in una prima fase prevede la diminuzione del carico e in particolare delle attività dolorose. Le attività di cross training come il nuoto o la bicicletta possono essere utili per ridurre lo stress sulla zona. L’assunzione di farmaci antinfiammatori come i fans non sembra essere utile per la risoluzione del problema, cosi come l’applicazione del ghiaccio sulla zona.
In secondo luogo sono utili esercizi di rinforzo in isometria del quadricipite, di solito a 60° di flessione, che hanno anche lo scopo di indurre analgesia nel tendine. L’aumento di tolleranza al carico del tendine è fondamentale, con esercizi via via progressivi (esercizi eccentrici fino alla riproduzione del gesto doloroso come la corsa e il salto) per l’adattamento dello stesso e la ripresa dell’attività L’allungamento del quadricipite può altresì essere utile se si riscontra un asimmetria con la parte controlaterale.
Infine l’adozione di una tecnica di corsa più protettiva, con cadenza più bassa, minor rumore dei passi può diminuire il carico sull’apparato estensore del ginocchio ed essere risolutivo per una gestione a medio-lungo termine.
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT
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